Corpi

25.06.2024
Cosa rimane del tuo corpo che abbaglia nel flusso del cambiare e del dissolversi? Dell'apparire-scomparire, del manifestare e nascondere, del cadere e rialzarsi, dell'aria secca che arde nella ferita o della tempesta che inghiotte le tue sicurezze? 


Un tracciato.

Intermittente o fisso, a volte invisibile, piccolo o immenso, senza misura possibile.

È meglio non attaccarti a ciò che crea quella traccia, è più saggio saperla leggere e comprendere quali abissi generano la durezza con la quale tracci una tua storia nel mondo.

Ma la storia non resta e neanche il tuo corpo splendente, è solo un tracciato che si mantiene nella memoria della Terra.

E a cosa serve alla coscienza cosmica quella linea fugace, intermittente madreperla?

Ogni segno lasciato sulla Terra fa parte di un linguaggio, è un alfabeto che mette in relazione dimensioni. A volte, se tracciato sulla pietra, è svelamento, se tracciato sul vento riunisce, sull'acqua vive, sul fuoco diviene Spirito.