Cammino di ossidiana

07.05.2024

Vento caldo, terra e soffio. Sono fuoco, sono nera, vivo in te. Mantengo il battito del vulcano, mantengo la parola che trema nel tuo tamburo, mantengo in alto ciò che nasce nel profondo.

Grazia, impeto, istinto: salta fuori dal labirinto. Mirra, incanto e olio, sotto il sicomoro intreccio ghirlande quando il cuore brilla, ne colgo l'ombra e ne faccio tesoro.

Ambra, mirto e pietra, dentro al bosco fitto distinguo il passo del cervo da quello del coyote. Non starò più a guardare ma sarò custode, uscirò dai rovi e curerò le spine che mi porto dentro.

E se troverò il miele che conduce al centro della terra, dove l'equilibrio è anche dolcezza, te ne farò dono, non ne tratterrò per me neanche una goccia.
Nel cammino di ossidiana nulla viene trattenuto, poiché niente si possiede. Si riceve ciò che è stato sogno e si intrecciano mondi lontani, per un giorno poterli attraversare.