La vulnerabilità della bellezza
Tutto ciò che hai intorno è il fiume dello Spirito che scorre e si manifesta ogni momento alla tua coscienza. La vita e la morte sono una sua manifestazione, ma oltre ciò che puoi vedere fuori e percepire dentro, ciò che nasce e muore nello stesso momento, ci sono dimensioni dello Spirito dove tu non sei che un simbolo, un disegno in un mare di segni che si modificano e mutano.
Com'è difficile per te cogliere la molteplicità delle vie che contemporaneamente si muovono intorno e modificano il tuo sentire, mentre il sentire modifica il corpo. E' difficile perché la tua densità non ti permette di accedere al nutrimento più importante che è sempre stato lì, vicino a te, ma non sai come mangiarlo.
Siccome non conosci qual'è il cibo che nutre la tua anima sei sempre a caccia di finti banchetti, e la riempi di polvere, così ti senti contemporaneamente sazi@ e vuot@ e non riesci ad avanzare. C'è una distanza sottile tra il piacere e il dolore, ma nella strada che hai percorso spesso li hai confusi e sovrapposti, per paura di morire di fame.
La bellezza verso la quale ti dirigi ora è quel cibo che non finisce e mai si perde, perché nel momento in cui la riconosci e la vedi si rigenera, si ricrea e si rende disponibile. Stai per passare, scavalcare il passo, entrare nella soglia, dove oltre non esiste più mancanza per la quale hai dovuto venderti o accettare patti. C'è solo contemplazione presente di ciò che è la natura stessa dell'armonia e della guarigione profonda: la bellezza.
Ecco perché oggi hai aperto le porte del tuo tempio e hai scelto di rimanere vulnerabile. In pochi istanti hai attraversato decenni e ora puoi buttare le chiavi delle tue antiche prigioni. Così, in piedi senza veli, la tua bellezza trionfa sui vicoli ciechi degli specchi e dei riflessi e si ritrova dall'altra parte del fiume, dove sei intatta e passeggera.