La perla e l'abisso
Noi smembrate, noi incomplete, noi oscurate, noi tradite, oggi ricordiamo e ci completiamo le une con le altre. Entriamo nel passaggio solare che si apre nell'Amore, spontaneo, integro, conosciuto di nuovo. Non si può forzare, è per puro istinto, è per dono. Non si può controllare, accade quando i cerchi dell'anima si chiudono, ascoltando il vuoto che si crea mentre succede. Noi oggi torniamo luminose dall'abisso, a schiudere i petali dei fiori recisi, perché mentre ci credevate perdute, noi creavamo il futuro cercando perle.
Noi siamo io e te, riunite come la radice e l'apice dell'albero della Vita, e anche se il solco della separazione ha fatto smettere di battere tante volte il tuo cuore, ora puoi ricordare che il noi si genera ogni volta che si aprono le gabbie che imprigionano i draghi e crollano le pareti dei labirinti della mente.
Quel noi è la luce che brilla in fondo all'abisso: siamo animali, piante, cigolio del vento, fruscio della cascata, onda che dona onda che ritorna. A volta la tua voce marina si mescola al fuoco e mi raggiunge, e allora i mondi che hai separato ritornano a vibrare all'unisono.
Nella tua pelle, nella tua perla.
Quando canti, io ti ascolto, e ascoltandoti, insieme noi, creiamo i mondi che genera il sì, quel sì alla vita, quel sì alla grazia, alla speranza, alla certezza, alla bellezza. Quella è la matrice che fa riemergere i mondi che custodiscono le perle, la conoscenza e la saggezza di chi ha scelto il rispetto come modalità di conoscenza e l'appartenenza come via di trascendenza.
Chi ha scelto di rimembrarsi e riportare al centro il Sé, e può ascoltare il serpente che parla una lingua innocente, perché sei tu, sono io, siamo un noi vasto e invincibile che cambia forma senza mutare Essenza.
"Siamo acqua che prende vita" mi dici "il Cielo ci ha versate sulla terra".
Sì, eppure senza l'abisso non saresti mai diventata perla.