Donna lupo
Ti ho vista cantare di notte sulla soglia del bosco e quanto ti ho raggiunta i miei sogni sono diventati nuvole scure dietro alle quali è spuntata la luna. I tuoi occhi gialli senza fondo mi hanno seguita per tutta la montagna in cerca di un rifugio dove sentire con chiarezza la vastità della mia anima. E quando ti sei avvicinata ho sentito che la paura era svanita dal mio corpo, dalla mia mente, dai miei anni.
Siamo state in silenzio senza guardarci, l'una di fronte all'altra, separate solo dalle braci di un fuoco che non si è mai spento. Senza più fame né sete, appagate dal suono del vento che germoglia sui rami.
La tua presenza luminosa amplifica la vita intorno a me, tanto che posso ascoltare il fragore dell'erba che cresce e il ristoro della rugiada sulle ali appena spuntate. Sento il respiro del fiume che diventa serpente nascosto sotto le pietre e il battito che ha iniziato a spostare il velo della terra. Posso nascere e morire ad ogni istante senza più nascondermi, senza difendermi da ciò che sono, senza rinnegarmi.
A volte seguo le tue tracce vicino alla sponda del fiume, nelle notti gelide, quando i fantasmi mi girano attorno pronunciando parole vuote, parole scaltre per farsi vedere. E quando ti scorgo, mentre corri con il tuo passo svelto scomparendo tra le ombre degli alberi, le stelle entrano di nuovo nel mio cuore-galassia.
Non mi servono più i vecchi vestiti con cui ho coperto la mia nudità e la mia innocenza. Oggi i miei piedi non hanno più freddo e possono sentire l'amore che esala la Terra. Possono riconoscere il cammino della bellezza e non ferirsi né con la felicità, né con la solitudine.
Poiché ti ho sentita cantare sulla soglia del bosco, il bosco è entrato in me e ho preso la mia vera forma. Ora sono leggera nel mio piumaggio verde azzurro, e dall'alto di un ramo vedo il tuo folto mantello. Sul confine dei mondi ci incontriamo ancora: tu con i tuoi occhi limpidi in cui nasce il giorno e io mentre imparo a volare sulla fine della notte.