In cima alla salita

28.08.2018

Ci sono alberi che hanno radici blu cobalto come il fondo del mare, ci sono tracce che il passaggio delle nuvole non è riuscito a cancellare, c'è la lentezza che ti accoglie, come un'anziana signora che senza conoscerti ha seguito i tuoi passi frettolosi e soli e ora senza ragione apre per te i suoi occhi antichi. Il tuo corpo non è più pesante di un seme di papavero e si riposa con poco, a volte sdraiato all'ombra di un fiore, a volte appeso, come un frutto, a un Sole che non sembra più scendere. Giorni come comete, non li conti né li conosci, non  li insegui. In cima alla salita hai trovato la tua origine, che somiglia a quella piccola conchiglia che porti sul cuore, così perfetta e disarmante nella sua ruvida corsa verso il centro dell'Essere spontaneo. 

Bagnata da migliaia di stelle, intrappolata in un piccolo fango, il segreto della perla che dorme in fondo al quella perfetta dimora a forma di galassia, non sta nel suo Sogno ma nel suo Risveglio. In quell'aprirsi e muoversi lento e prodigioso, nonostante il peso del suo grande bagliore, che, nella secchezza scura di quel mare prosciugato che la circonda, non permette più illusioni, illuminando anche la carcassa di quei simboli che l'hanno addormentata.

Più sali verso la cima, più ti immergi nel Movimento che nasce dal nulla. Non sorprenderti se quello che cammini è il Cielo e ciò che finalmente incontrerai è una Terra leggera, abitata da Spiriti con gli occhi dolci, antichi complici della Creazione, che hanno nominato le piante una ad una e gli elementi, con suoni che non puoi ripetere, come custodi della via trasformazione e della risonanza.

Crederti piccola non è sbagliato, è solo il sintomo della poca capacità di osservazione. A pochi passi da un nuovo arcobaleno le credenze con cui sei cresciuta si disfano come tracce di passi sotto la pioggia. Rimani cangiante, sotto il profumo dell'Albero che muove la via del Sole, ad aspettare che sia il soffio a muoverti, il sogno a svegliarti e il tuo Nome a crearti.